È un legame innato e a fondamento biologico tra il bambino e chi si prende cura di
lui. Un legame che spinge il bambino a cercare la vicinanza in situazioni che sente
pericolose per ricevere la protezione.
È stato studiato a partire dagli anni ’50 del 900 sulla base dei comportamenti delle
scimmie: una piccola scimmia di fronte a un pupazzo di fil di ferro che ha un biberon con il
latte e un altro pupazzo di stoffa, sta vicino al pupazzo di fil di ferro solo per mangiare, per
il resto del tempo abbraccia il pupazzo di stoffa.
Se il bambino sente la vicinanza e la protezione di chi si prende cura, esplora
l’ambiente circostante in sicurezza e ha un attaccamento definito sicuro.
Se chi si prende cura ha un comportamento di presenza alternata, il bambino deve
aumentare i segnali di attaccamento, come il pianto, per garantirsi la vicinanza e sarà
difficile l’esplorazione. Questo è un attaccamento insicuro resistente.
Se chi si prende cura non garantisce la protezione, il bambino diminuisce i segnali di
attaccamento e favorisce la sola esplorazione con un attaccamento di tipo insicuro
evitante: i suoi livelli di cortisolo, cioè di stress, sono molto alti.
Con un attaccamento di tipo disorganizzato il bambino avrà difficoltà ad attivare delle
strategie coerenti per garantirsi la protezione e l’esplorazione sicura: questo è spesso il
risultato di un lutto o un trauma irrisolto di chi si prende cura del bambino.